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Premio 2000 – Italo Piccini


Italo Piccini (1927-2010) è stato alla guida della Compagnia lavoratori portuali di Livorno per più di un quarto di secolo (dal 1963 al 1989).

Come motivato nella delibera di Giunta Comunale con la quale, nella seduta dell’8 marzo scorso, fu decisa l’intitolazione al Console dell’area prospiciente il Palazzo del Portuale, Piccini ha rappresentato per lungo tempo la causa dei diritti dei lavoratori e l’impegno per un porto moderno e competitivo.

Impegnato anche in politica, è stato consigliere comunale nelle file del Pci dal 1964 al 1980.

Nato il 4 novembre, anniversario della vittoria della Grande guerra, nel 1927, visse nella Venezia povera e solidale fra le due guerre. Nel 1963 subentrò alla guida della Compagnia lavoratori portuali. Dell’azienda di via San Giovanni ha tenne il timone per un quarto di secolo, fino al 1989, l’anno dell’irruzione traumatica dei decreti Prandini e del commissariamento. Anche dopo quel periodo Italo Piccini ha saputo continuare a rimanere ai vertici della compagnia. Piccini si occupò attivamente anche di politica. E la sua attività di uomo d’impresa si è sempre intrecciata con l’appartenenza al vecchio Partito comunista e, successivamente, alle forze che sono nate dalle trasformazioni del Pci, fino al Partito democratico. Nelle file del Pci Italo entrò in consiglio comunale con le elezioni del 1964, e vi rimase fino al 1980. Nel 1989 Piccini si fece da parte e lasciò la poltrona di grande timoniere della Compagnia, ma il suo consenso fra i lavoratori restò sempre alto, tanto da guadagnarsi sempre la conferma nel consiglio d’amministrazione. Al suo posto, alla guida della Clp, poi diventata Cpl, si insediòil figlio Roberto, con il quale il confronto di idee fu sempre vivo e reale.