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Premio 1993 – Elio Toaff Rabbino


Elio Toaff (1915-2015), considerato la massima autorità spirituale e morale ebraica in Italia dal secondo dopoguerra sino ai primi anni duemila, frequentò al tempo stesso l’Università di Pisa presso la facoltà di giurisprudenza, dove poté laurearsi nel 1938 nei tempi stabiliti, in quanto l’introduzione delle leggi razziali fasciste precludeva agli ebrei l’ingresso alle università ed espelleva gli studenti fuori corso, ma consentiva di completare gli studi a chi ne fosse giunto al termine. L’anno successivo completò gli studi rabbinici laureandosi in teologia al collegio rabbinico di Livorno, ottenendo il titolo di rabbino maggiore. Fu nominato rabbino capo di Ancona, dove rimase dal 1941 al 1943. Dopo l’8 settembre 1943, con la recrudescenza della violenza nazista e le prime deportazioni italiane per i lager, Toaff, sua moglie Lia Luperini ed il loro figlio Ariel fuggirono in Versilia, scampando all’assassinio in casa per l’aiuto del parroco della vicina chiesa, che lo salvò avvertendolo dell’agguato, facendolo poi fuggire con l’aiuto di famiglie cattoliche e alterando le generalità sui loro documenti, girovagando tra mille insidie. Più volte Toaff scampò alla morte per mano nazista: in un’occasione scampò ai nazisti rifugiandosi a Città di Castello di cui è cittadino onorario dal 1999. Entrò nella Resistenza, combattendo sui monti e vedendo con i propri occhi le atrocità ai danni di civili inermi. Dopo la guerra fu rabbino di Venezia, dal 1946 al 1951, insegnando anche lingua e lettere ebraiche presso l’Università di Ca’ Foscari. Nel 1951 divenne rabbino capo di Roma. Oltre al suo ruolo spirituale, ha ricoperto diverse cariche nella comunità ebraica italiana: presidente della Consulta rabbinica italiana per molti anni, direttore del Collegio rabbinico italiano e dell’istituto superiore di studi ebraici, direttore dell’Annuario di Studi Ebraici. Inoltre è membro dell’Esecutivo della Conferenza dei rabbini europei fin dalla fondazione nel 1957 e dal 1988 è entrato a far parte del Praesidium. Nel 1987 Toaff pubblicò una sua autobiografia: Perfidi giudei, fratelli maggiori (Mondadori, Milano). L’8 ottobre 2001 Elio Toaff, all’età di 86 anni, annunciò le proprie dimissioni dalla carica di rabbino capo di Roma per lasciare spazio e opportunità ai più giovani. La decisione venne comunicata da Toaff stesso nella sinagoga di Roma al termine delle preghiere per lo «Oshannà Rabbah». Nel 2005 è stato proposto alla carica di senatore a vita.