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Premio 1969 – Bruno Miniati


Per un cinquantennio Bruno Miniati (1889-1974) è stato il fotografo prediletto delle famiglie livornesi. A lui si rivolgevano per commissionare ritratti individuali o di gruppo in occasione degli eventi principali della vita, ma fu per il suo legame di amicizia con molti pittori labronici del periodo post-macchiaiolo e per la sua attività all’interno del Gruppo Labronico fin dalla fondazione del sodalizio, che assunse il ruolo di protagonista della vità sociale e culturale della città per mezzo secolo. Figlio d’arte (suo padre era il fotografo Milziade, contitolare della ditta Allegranti), frequentò giovanissimo la “Scuola comunale di arti e mestieri” seguendo il corso di disegno tenuto da Guglielmo Micheli, allievo di Fattori, incontrandovi Amedeo Modigliani, Mario Puccini e altri artisti. Nel febbraio 1909 partì volontario nell’88esimo reggimento di fanteria per recare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto di Messina e Reggio. Con il grado di caporale di fanteria partì nel 1911 per la guerra in Libia. Nel 1915, ancora volontario, partecipò alla Grande Guerra (Carso e III Armata) ed è proprio sul Carso che morìe suo fratello maggiore, Ezio. Nell’ottobre 1935 si imbarcò per il fronte abissino con il grado di tenente e fu il fotografo dell’Istituto Luce. Nel 1940-41 partecipò alla campagna di Francia e poi Albania e Grecia, dopodiché venne congedato definitivamente con il grado di capitano. In queste campagne Miniati non si limitò a scattare fotografie (alcune delle quali gli valsero menzioni per il loro alto valore strategico), ma meritò numerose decorazioni, fra cui medaglie di bronzo e quattro croci di guerra oggi esposte alla mostra. Nel periodo tra le due guerre era ormai diventato un personaggio pubblico nella sua città. Amico di Nomellini, Natali, Romiti, frequentava Dario Niccodemi, Pietro Mascagni, Guelfo Civinini, Ugo Ojetti (che lo ricorda con simpatia in una pagina dei suoi Taccuini). In numerose occasioni fu fotografo ufficiale del Re e ottenne il brevetto di “Fotografo della Real Casa”. Negli anni Cinquanta e Sessanta fece servizi fotografici per l’Accademia Navale anche in occasione delle crociere delle navi scuola Vespucci e Montecuccoli.