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Premio Lions 1962 – ALBERTO RAZZAUTI


Il Naturalista educatore

Alberto Razzauti nacque a Livorno il 22 ottobre 1885 in una famiglia che dal 1801 al 1918 gestì la celebre “Trattoria dei Cavalleggeri”, sita all’angolo dell’omonima via col lungomare verso l’Hotel Palazzo e che era famosa per i suoi maccheroni.

Della sua città fu figlio appassionato, trascorrendovi l’intera vita nella dedizione costante allo studio ed alla formazione della gioventù nell’esercizio del ministero di insegnante, preside, promotore ed organizzatore di musei e iniziative culturali.

Formatosi come naturalista, insegnò a lungo materie scientifiche e fu anche autore di pregevoli testi di scienze naturali per la scuola media e i licei (assieme all’amico e collega fisico Angelo Battelli), nonché estensore di voci per l’Enciclopedia Treccani (vedi quella dedicata ad Edward Wotton, medico e naturalista inglese del XV secolo).

Fu Preside di vari Istituti, il primo del Liceo Scientifico “Francesco Redi” di Arezzo, quindi a Livorno dell’Istituto Tecnico Commerciale “Amerigo Vespucci”, ove, nel 1929, sulla base del ricco materiale scientifico del Gabinetto di Storia Naturale, promosse la fondazione del Museo di Storia Naturale; mentre, sempre sotto la sua guida, nell’anno 1937-1938, nacque la sezione per Geometri. Quindi fu Preside dal 1941 al 1956 del Liceo Classico “Niccolini – Guerrazzi”.

Impegnatosi per la realizzazione dell’Acquario labronico, che volle intitolato al grande naturalista livornese del ‘600 Diacinto Cestoni (al punto che oggi lo spiazzo avanti allo stesso è intitolato allo stesso Razzauti), nel dopoguerra si impegnò per la ricostruzione tanto del museo che dell’acquario, presso cui promosse la creazione del Centro Interuniversitario di Biologia Marina.

La passione per l’insegnamento alle giovani generazioni, per la trasmissione della cultura a trecentosessanta gradi, sempre disinteressatamente, è ben ricordata da un altro illustre livornese, anni dopo anch’egli Premio Lions, Aldo Santini, che frequentando sul finire degli anni ’30 l’Istituto Tecnico Commerciale, ricorda il Preside Razzauti col suo soprannome di “Spinacione”, per essere alto e magro, non solo come lo scienziato dell’Acquario, ma come “il grande assoluto della livornesità”, capace di sostituire ogni insegnante ammalato.

Di questa sua labronica poliedricità rimangono il volume “Vecchie Pagine Sparse”, storie ed aneddoti di una Livorno che fu, i suoi articoli su “Liburni Civitas” e sulla “Rivista di Livorno”, le curatele delle mostre su “Livorno nel Risorgimento” del 1971 e sulla “editoria Livornese dal 1643 al 1900”.

Il Professor Razzauti è deceduto sempre a Livorno nel 1971.

Oltre al Premio Lions, fu insignito di medaglia d’oro dall’Amministrazione Comunale.