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Supporto famiglie malati di Alzheimer


Data di termine: 16.03.2017
Importo: 576€


Il club ha donato delle strumentazioni al Centro Diurno Alzheimer ALBA BRUNA MARTINI esistente dal 2002 presso Villa Serena a Montenero.

Lo scopo del Centro è quello di fornire gli stimoli necessari a rallentare il processo degenerativo con dei periodi di accoglienza di sei mesi, che possono poi essere prolungati a seconda delle necessità, al fine di fare in modo che il malato rimanga autosufficiente il più possibile.

Allo scopo di sostenere tale attività, su specifiche della Cooperativa Zenit che, vincitrice dei relativi bandi, salvo un breve periodo gestisce il Centro dalla sua nascita, la donazione del LIONS CLUB LIVORNO HOST ha riguardato strumenti per ortocultura (3 annaffiatoi, 3 kit attrezzi per il giardinaggio, 6 sacconi di terriccio universale, 3 cassoni per orto) e per ginnastica (2 pedaliere e 3 cyclette per braccia e gambe).

Per il LIONS CLUB erano presenti il presidente Marco Rossi, la coordinatrice degli interventi sanitari e past-president Maria Grazia Rastelli ed il responsabile stampa e past-president Gino Baldi, mentre l’ASL era rappresentata dal direttore dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Ospedale di Livorno dr. Giuseppe Meucci ed il Comune da due funzionari del settore delle Politiche Sociali.

Nel 1901 Aloysius “Alois” Alzheimer aveva 37 anni, era medico da 13 e si stava specializzando in psichiatria. Persa la moglie, si trasferì a Monaco di Baviera e qui incontrò una paziente cinquantenne, Augusta D., che presentava disorientamento e perdita di memoria senza alcun tipo di anomalia fisica. Dalla sua autopsia nel 1906 emerse che il suo cervello era uniformemente degenerato ed Aloysius ne riferì alla 37a Assemblea degli psichiatri tedeschi del sud a Tubinga: pur accolto con scetticismo fu il primo studio di un morbo, ormai associato al suo nome, che già nel 2006 colpiva 26,6 milioni di malati in tutto il mondo e che, si stima, riguarderà 1 persona su 85 a livello mondiale entro il 2050.

A Livorno attualmente l’Asl identifica 8.000 casi di demenza senile, di cui da 4.000 a 5.000 possono essere classificati come Alzheimer e di questi, al momento, l’Asl ne segue 250 grazie alla struttura intitolata a chi, per 16 anni, seppe convivere con la malattia senza mai smettere di lottare insieme al marito Marcello Lasi, presidente dell’associazione A.M.A. (Associazione Malati Alzheimer) per migliorare le condizioni di quanti ne sono colpiti. La struttura può ospitare (su indicazione di apposita commissione) 15 malati, assistiti da circa 10 persone fra personale Oss, infermieri, fisioterapisti ed animatori, tutto naturalmente sotto il controllo di un medico. Il servizio inizia alle 8 del mattino e si protrae sino alle 17 di ogni giorno lavorativo.